Corso di laurea magistrale in Scienze delle religioni

Offrire una preparazione più avanzata in ambito storico-religioso; in particolare l'insegnamento trasmette conoscenze e capacità di comprensione delle linee principali di sviluppo della storia del cristianesimo in quanto disciplina storico-critica, del lessico della disciplina, del dibattito storiografico. Intende inoltre sviluppare nello studente capacità comunicative delle conoscenze e capacità di applicarle a casi di studio.

 

 

 

a) Conoscenza e capacità di comprensione: problemi e metodi della storia del cristianesimo e delle chiese in età moderna e contemporanea.

b) Capacità di applicare conoscenza e comprensione; abilità di interpretare un documento nel suo contesto storico;

c) Autonomia di giudizio; consapevolezza del dibattito storiografico, abilità di formulare problemi pertinenti ai singoli documenti storici, capacità di individuare una metodologia corretta per risolverli.

d) Abilità comunicative: capacità argomentative e linguaggio appropriato

e) Capacità di apprendimento: acquisizione del lessico disciplinare e dei principali strumenti per approfondirlo.

 

LEZIONE SINCRONA CON REGISTRAZIONE SOLO IN REMOTO
L’intero insegnamento è erogato in diretta streaming  esclusivamente in remoto. Gli studenti iscritti al corso riceveranno più dettagliate informazioni sulle modalità di accesso alla modalità webex. La llezione è registrata e condivisa con le/i sole/i iscritte/i al modulo nella piattaforma
Moodle. Qualora l’attività in sede sia realizzabile saranno calendarizzati momenti di
interazione in presenza (collegiali, a piccoli gruppi o individuali).

 

 

 

 

 

Il corso intende analizzare in una prospettiva storica il ruolo e l'uso delle immagini nello sviluppo del Cristianesimo dall'età moderna, quando anche attorno al culto delle immagini sacre si consumò la frattura all’interno della cristianità. A dividersi furono due mondi: quello cattolico, che continuava a ritenere imprescindibile e fondamentale per il fedele il rapporto fra Scrittura e figura, fra Parola ed effigie, e quello protestante e riformato, che rifiutava radicalmente (sia pur con sfumature di intensità fra luteranesimo e calvinismo) ogni rappresentazione figurata (e dunque ritenuta idolatrica) della divinità, nella convinzione che ad un immaginario visivo e sensoriale il cristiano dovesse preferirne uno verbale e concettuale. La rottura, prodottasi in Occidente dal XVI secolo, sul ruolo da attribuire alle immagini, va peraltro analizzata in una prospettiva più ampia, in grado di considerare anche la tradizione dell’Oriente cristiano dove l’uso delle immagini, dopo la crisi iconoclasta dell’VIII secolo, divenne un efficace fattore di consolidamento dottrinale, e di rafforzamento di un’identità culturale, politica e sociale.

 

 

 

I

1. a) Appunti delle lezioni, materiali e documenti illustrati e analizzati durante le lezioni
2. b) O. Niccoli, Figure del Cristianesimo. Arte e immaginario fra Rinascimento e Controriforma, in Storia del Cristianesimo (direzione scientifica E. Prinzivalli), vol. 3, L'età moderna, a cura di V. Lavenia, Carocci, Roma 2015, pp. 445-480;
3. c) P. Prodi, Arte e pietà nella Chiesa tridentina, Il Mulino, Bologna 2014 (limitatamente alle pp. 7-158)
4. d) F. Boespflug, E. Fogliadini, Volti del mistero. Il conflitto delle immagini tra Oriente e Occidente, Bologna, Marietti 1820, 2018, (pp. 102).